domenica 13 dicembre 2015

SANTA LUCIA

 
"Santa Lucia: il giorno più corto che ci sia"...non tutti sanno che la ricorrenza ha antiche radici pagane, risale infatti ai riti Eleusini. Lucia (non a caso, da lux-cis), altro non è che la riproposizione cristiana della dea greca Demetra (Cerere per i Romani), dea dei raccolti e della luce, appunto. Da qui il simbolismo giunto fino ai giorni nostri, e vivo a Palermo oggi, come un tempo ad Eleusi, del grano e degli occhi, come ancora viva l'usanza di non mangiare prodotti con la farina, ma i chicchi di grano, frutto diretto della Terra, in onore della dea, per propiziarsi abbondanti raccolti e il ritorno della Luce.
Luce e Amore a tutti ^_^

sabato 28 novembre 2015

MINESTRINA MEDICINA


 
Gli sbalzi di temperatura nelle ultime settimane non sono di certo mancati e l’Autunno freddo e piovoso è arrivato portando con sé i primi malanni di stagione.
Alle prime avvisaglie di influenza, subito porto in tavola la mia  “minestrina medicina” che poi, oltre a fare bene, ci piace tanto!
INGREDIENTI x 4
1 cipolla grande
3 spicchi d’aglio
2 cucchiaini di dado vegetale fatto in casa (in alternativa 1 carota tagliata a dadini e 1 costa di sedano intera da eliminare a fine cottura)
2 cucchiaini  di concentrato di pomodoro (fatto in casa)
Circa 2 l di acqua per fare il brodo
320g spaghetti spezzati a mano

Erbe aromatiche possibilmente fresche:  2 rametti rosmarino, 2 di timo, 2 di maggiorana,  1 piccolissima cima di origano. 

PROCEDIMENTO
Pelo la cipolla e la taglio a fettine sottili, la verso nell’acqua e accendo il fuoco a fiamma alta. Quando l’acqua bolle aggiungo il dado, e il concentrato che ho fatto prima sciogliere in una tazza con un po’ della stessa acqua bollente. Abbasso la fiamma e faccio cuocere mezz’ora. Assaggio di sale e se necessario  aggiusto, preferibilmente usando quello aromatizzato.
Pulisco e taglio a metà i tre spicchi d’aglio, tolgo l’anima e ne spremo due (se l’aglio vi fa male potete evitare di spremerlo per poi poterlo togliere agevolmente).
Preparo gli spaghetti e li verso insieme all’aglio. Porto a cottura e aggiungo le erbe aromatiche, se fresche,  con tutto il rametto in modo da creare l’infuso ma poterle togliere successivamente, altrimenti ne metto in tutto un paio di cucchiaini scarsi di quelle secche.
Servite in tavola caldo. 
Buona guarigione!

martedì 24 novembre 2015

DADO VEGETALE FATTO IN CASA, FACILE E VELOCE!


Da tenere sempre in dispensa, perfetto per insaporire minestre e legumi, o per un brodo vegetale pronto subito.

Ingredienti
Carote
Sedano
Cipolla
Zucchine
Rosmarino, salvia, timo, basilico
Sale grosso
1 cucchiaio d’olio evo per kg 

Procedimento
Preparare tutti gli ortaggi in ugual misura puliti e tagliati, aggiungere le erbe aromatiche in misura variabile a secondo del gusto personale, pesare e infine sminuzzare finemente con il tritatutto.
Mettere il trito in pentola con l’olio e con una quantità di sale grosso pari al 30% del peso totale degli ortaggi.
Chiudere il coperchio e cuocere a fuoco basso, controllare e mescolare di tanto in tanto. Quando il composto butta la sua acqua, frullarlo ulteriormente con il mixer a immersione e lasciare cuocere ancora finchè non si asciuga, facendo attenzione che non si attacchi.
Versare il composto riempendo fino all’orlo un barattolo di vetro che si è precedentemente lavato e passato in forno per 10 min a 180°, facendo mooolta attenzione a non bruciarsi, chiudere con il coperchio ben pulito e asciutto.
Io metto un etichetta con la data e lo conservo in frigo per circa 3 mesi. Quando ne uso un po’ lo copro con un filo d’olio evo in superficie prima di riporlo. 
 
 
 

sabato 21 novembre 2015

UN VEG-PASTICCIO BEN RIUSCITO: TORTA CON CACHI, AVOCADO, ARANCIA E CHI PIU' NE HA PIU' NE METTA!


 
Devo ammettere che non amo affatto usare la particella “veg”, ma è chiaramente il modo più veloce per dire che un dolce è senza uova e latte.  
L’altra sera preparando le farine per la torta, decido di mettere le rimanenze di cacao e cocco, ma accorgendomi che è finito l’olio chiudo il tutto in un contenitore. Un paio di giorni dopo, comprato l’olio, vado per fare la torta e mi ricordo che le galline hanno iniziato il loro periodo di riposo, così decido di sostituire l’uovo con l’avocado, ma l’unico avocado maturo era un po’ ammaccaticcio, ne ricavo un pezzetto. Mi guardo intorno e vedo il cachi, penso con la sua consistenza cremosa può svolgere la stessa funzione e pur temendo di stare per fare un pasticcione, provo lo stesso. Non contenta mi salta in mente di aromatizzare il tutto con l’arancia.
Insomma, fate voi: avocado, cachi, cacao, cocco e arancia. Subito preparo una  torta al cioccolato di riserva, ma sorpresone: il veg-pasticcio è risultato migliore della classica al cacao.
Buono davvero, consistenza perfetta, ottimo l’aroma. Pasticcio riuscito!

Ingredienti
110g farina g. duro rimacinata
110g farina g. duro integrale
5g cremor tartaro
25 cocco disidratato ridotto a farina
10g cacao amaro
100g zucchero
50g avocado
80g chachi
1 arancia piccola
120 ml olio di girasole
Acqua q.b (circa 100ml)  


 Procedimento
In una ciotola, con il mixer a immersione,  frullo zucchero, olio, avocado e cachi, aggiungo il succo d’arancia con una grattugiata di scorza e le farine setacciate. Ammorbidisco con l’acqua fino a raggiungere una consistenza morbida ma abbastanza densa.
Inforno a 180° per 35 minuti.

 

 

venerdì 20 novembre 2015

NAMASTE'...NEI GIORNI DELL'ODIO PAROLE DI PACE


Lo so, fa molto New Age e l’idea non mi fa impazzire, ma da quando ne conosco il significato sempre più spesso mi viene voglia di usare questa bellissima parola, al costo di passare per matta.
Come molti sanno Namasté (o anche Namaskar o Namaskara) è il tipico saluto indiano (usato in varie regioni dell’Asia), in cui la parola è accompagnata dal gesto delle mani giunte (namaskara mudra).
Non tutti sanno però che non significa “ciao” o “buongiorno”, ma ha un significato molto molto profondo, viene dal sanscrito e vuol dire: “il Dio che c’è in me si inchina al Dio che c’è in te”.
Adoro questo significato, che racchiude in sé una visione dell’umanità ben precisa, un’umanità divina, una visione che condivido pienamente.
Ognuno ha in sé il proprio Dio e quello deve onorare e rispettare più di ogni altra cosa per rapportarsi poi con il resto del mondo e riconoscere il Dio che c'è nel proprio vicino.
L’essere umano è sacro e nasce calato nella sacralità della Natura.
La società moderna porta sempre più a un allontanamento dal proprio essere divino e dal contatto con la Natura, bombardando di messaggi che distolgono l’attenzione da ciò che è interiore per proiettarla verso ciò che esterno artificiale e superficiale, capovolgendo valori e priorità.
Il rispetto verso se stessi, verso gli altri e verso la Madre Terra è fondamentale per vivere pienamente e in PACE.
Namasté

venerdì 13 novembre 2015

PATATINE CURCUMA E ERBE AROMATICHE



Le patate, bontà infinita, ingrediente dai mille risvolti culinari,sono ricche di proprietà, ma è bene non abusarne.
Nonostante l’idea che possano essere ingrassanti, le patate sono dei carboidrati complessi il che significa che gli zuccheri in esse contenuti, vengono assorbiti gradualmente non provocando sbalzi glicemici, ciò è da considerarsi un bene sia per chi ha problemi di glicemia, che per chi deve tenere a bada la fame.
Le patate inoltre contengono una buona quantità di potassio, per cui si possono considerare un aiuto contro la ritenzione idrica e l’ipertensione. E ancora, sono ricche di vitamina C che come sappiamo è un antiossidante e aiuta il buon funzionamento delle articolazioni. E’ consigliabile cuocerle con la buccia, perché è li che si trovano la maggior parte dei nutrienti (va da sé che per questo è necessario che siano biologiche).
Ma non è finita: le patate hanno un potere disinfiammante per tutto l’apparato digerente, non ho provato personalmente ma in diversi articoli ho letto che l’acqua di patate sarebbe un ottimo rimedio per problemi allo stomaco.
Il suo potere disinfiammante è facilmente sperimentabile quando ci si brucia, infatti se si applica prontamente sulla zona una patata tagliata, si allevia subito il dolore e si evita l’insorgere della tipica bolla da ustione. Personalmente quando i bambini erano piccoli trovavo efficace utilizzare l’amido di patate per gli arrossamenti della pelle.  
Perché non abusarne? Come ho imparato dalle mie ricerche sulle proprietà di alimenti, essenze e piante   “Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto” (Cit. Paracelso).
Nonostante tutte le sue qualità benefiche, la patata contiene solanina e piccolissime quantità atropina, la prima da alcuni studi sembra avere qualità antitumorali, la seconda antispastiche, ma entrambe le sostanze sono estremamente tossiche se assunte in quantità eccessive.
la solanina è maggiormente presente nelle patate germogliate e in quelle con delle parti verdi che sarà meglio destinare alla compostiera. Il miglior modo per evitare appunto che germoglino o diventino verdi, è  quello di conservarle in un luogo fresco asciutto e buglio, io le metto ben chiuse nei sacchetti di cartoncino riutilizzabili che danno nei negozi o al supermercato.
Ma ora veniamo alla nostra ricettina gustosa, nel titolo ho scritto patatine perché è così che le chiamano i bambini, che le amano come quelle fritte.
Quando finalmente ho deciso di provare le patate rosse chiedendo quale particolarità avessero, la ragazza del mercato mi rispose serafica: “ma niente sono uguali, solo cuociono prima e fanno una bella crosticina”… soloooo? Beh, qualità di tutto rispetto per una patata direi  ^_^
 
Ingredienti:

800g patate rosse
1 grossa cipolla bionda o rossa
2 cucchiaini rasi di curcuma in polvere
Olio evo

 

Procedimento:
Mettere a bollire una pentola di acqua, sbucciare le patate e tagliarle a spicchi, tuffarle nell’acqua bollente, chiudere il coperchio, aspettare una trentina di secondi da quando l’acqua torna a bollore e scolarle.
Condire le patate con olio cipolla tagliata sottile, curcuma e sale aromatizzato. Versare in una teglia e infornare a 230° finche le patate non saranno ben dorate (nel mio forno ci vogliono circa 35 min). 


 

martedì 10 novembre 2015

PAN D'ARANCIO SENZA UOVA


Serviva una torta veloce veloce per la colazione, volevo evitare l’uovo, perché, come ho detto, iniziano già a scarseggiare, e avevo un gran desiderio di pan d’arancio, così ho raccolto un’arancia, anche se ancora non sono ben mature e ho buttato giù questa.
Il risultato è stato sorprendente, una bella consistenza, morbida ma non sbriciolosa el'aroma forte dell'arancia dato dalla scorza. Piace a tutti, adulti e piccini.
Ingredienti:
150g  farina g.duro integrale
150g  farina g.duro rimacinata
130 zucchero canna integrale
½ bustina (c.ca 9g) cremor tartaro
1 arancia intera
110 olio mais
100 yogurt bianco bio
Acqua q.b. 

Procedimento:
Lavare bene l’arancia, eliminare le estremità della scorza, tagliare a pezzi e poi frullare tutto, aggiungere l’olio e sbattere con lo zucchero, poi aggiungere lo yogurt, mescolare e per ultimo unire le farine setacciate con il cremor tartaro. Ammorbidire l’impasto aggiungendo poca acqua, il composto dovrà rimanere comunque molto denso.
Infornare a 180° per circa 30 min.

 

 


mercoledì 4 novembre 2015

BISCOTTI CON FARINA DI MAIS BRAMATA AL PROFUMO D'ARANCIA E CANNELLA


Per errore l’altro giorno, anziché la fioretto, ho comprato la farina di mais bramata, proprio quella che serve a fare la polenta con la cottura lunga lunga.
L’avevo presa per aggiungerla all’impasto di biscotti e torte, per diminuire l’apporto di glutine, ma resami conto dell'errore, subito ho dato un'occhiata su internet per trovare qualche ricetta, risultato: niente…con la bramata si fa ufficialmente solo la polenta!
Però io testarda, da quando era in casa ogni tanto l’andavo a guardare ed ero tentata di provare lo stesso a fare i biscotti.
Ieri sera mi sono decisa.  Esperimento riuscitissimo, una bella consistenza granulosa e croccantina, tipo quella dei biscotti ai cereali, e un sapore ottimo, tanto che ho temuto non arrivassero alla colazione.
La prima arancia colta quest’anno per l’occasione ha contribuito a far spandere per la casa un odorino meraviglioso. 

Ecco la ricetta fresca fresca:
100g farina mais bramata
200g farina g.duro integrale
200g farina g. duro rimacinata
10g cacao amaro
130 zucchero canna integrale
175 olio mais
Una grattugiata mooolto generosa di cannella
c.ca 1 cm di zenzero fresco grattugiato
Scorza grattugiata di un arancia piccola
Il succo dell’arancia stessa
c.ca 50 ml di acqua (ma come sempre provate un po’ alla volta) 

Procedimento
Setacciare tutte le farine e il cacao, aggiungere lo zucchero, l’olio, la scorza e il succo d’arancia e la cannella. Amalgamare bene prima con il cucchiaio e poi con le mani, in modo da rendere il composto abbastanza omogeneo, cercando di schiacciare eventuali grumi. Infine iniziare ad aggiungere l’acqua, pochissimo alla volta, continuando ad amalgamare finchè non diventa possibile compattare l’impasto in una palla.
La consistenza risulterà molto morbida e granulosa, facile da stendere, ma attenzione al passaggio dalla stesura alla teglia. Io ho steso l’impasto tra due fogli di carta forno lasciandolo abbastanza spesso, con estrema delicatezza ho messo i biscotti crudi sulla teglia ricoperta di carta forno, e ho infornato a 180° per circa 15 min.
Da rifare subito, questi dureranno ben poco!

sabato 31 ottobre 2015

TORTA INTEGRALE DI GRANO DURO CON AVOCADO COCCO E CIOCCOLATO

Un forte temporale la settimana scorsa ha spezzato un ramo del nostro amatissimo Avocado, dando così il via al consumo stagionale (un po’ prematuro) di questo meraviglioso frutto.
Dopo insalate, salse, ma anche gustose cucchiaiate al naturale, ho finalmente avuto modo di provare la torta che avevo in mente da qualche mese, sostituendo l’uovo e parte dell’olio appunto con l'avocado.
Ho fatto un bel ciambellone e, come si vede dalla foto, l’esperimento ha riscosso un gran successo sia tra i piccoli che tra gli adulti, infatti non sono riuscita neanche a fotografarlo ancora intero, ma direi che va bene così.
La cosa mi rende davvero soddisfatta, perché ora che le uova iniziano a diminuire - perché non tutti lo sanno, ma anche le uova hanno una stagionalità - potrò agevolmente sostituirle con l’avocado, passando da un autoproduzione all’altra...se così si può dire.
 
INGREDIENTI
50 g cocco disidratato ridotto a farina
10g cacao
120 farina di g.duro rimacinato
120 farina g. duro integrale
½ bustina (c.ca 9g) di cremor tartaro
60 olio mais
140 zucchero canna integrale
70ml latte vegetale (cocco o mandorle, io ho usato riso e mandorle)
30g cioccolato
230 circa acqua
100g avocado già pulito  

Procedimento
Semplicissimo! Schiaccio l’avocado con la forchetta fino a ridurlo in una crema più omogenea possibile, aggiungo lo zucchero, l’olio, parte del latte vegetale e monto il tutto con la frusta (io lo faccio a mano: fa bene alle braccia, risparmio energia elettrica, acqua, detersivo e tempo per pulire), finchè non è tutto ben amalgamato e il composto inizia a  schiarirsi un po’.
A parte setaccio le farine, compreso il cacao e a queste unisco il cocco grattuggiato ridotto a farina con un tritatutto (io lo faccio con il macinacaffè che ho comprato per tritare i semi).
Verso tutti i liquidi sul primo composto, aggiungo le farine e il cioccolato che ho per metà grattuggiato e l’altra metà ridotto manualmente a scaglie più grossolane.
Amalgamo bene il tutto e verso nello stampo oliato e infarinato. Cuocio a 180° circa 40 min, ma ricordiamoci che il tempo di cottura dipende sempre dal forno.
 
 
 

venerdì 30 ottobre 2015

L'OLIO

 
E’ tempo d’olio e mi sembra doveroso spendere qualche parola sull’argomento.
In queste pagine difficilmente mi vedrete specificare le quantità di olio in una ricetta (a meno che non si tratti di un prodotto da forno).
A casa nostra si consuma più di un litro d’olio a settimana, tanto che spesso dico che secondo me, se facessero una ricerca sulla nostra famiglia, scoprirebbero che l’olio evo assunto in quantità massicce fa dimagrire :P . Per primi, secondi e condimenti usiamo solo olio evo quasi totalmente autoprodotto, il restante biologico e a km 0.

Re indiscusso della Dieta Mediterranea, ricco di vitamina E e acidi grassi omega 6, secondo gli studi del CNR per la Genetica Vegetale, l’olio evo di buona qualità, previene i fenomeni dell’invecchiamento, è infatti antiossidante, antinfiammatorio, aiuta l’accrescimento del cervello e la buona funzionalità dei tessuti, contrasta il colesterolo cattivo ed è un toccasana per il sistema cardiovascolare.

Insomma, perlopiù quando dico olio non intendo 1-2 cucchiai ma un bel giro d'olio (ovvio che la cosa è valida se non si hanno problemi di sovrappeso e se non si deve seguire una particolare dieta per motivi di salute).
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Autoproducendo, raccogliendo quindi le olive e sperimentando su di noi la fatica che richiede questo lavoro, diffidiamo da qualsiasi olio che venga venduto sotto i €6, a meno che non si conosca personalmente il produttore e si possa essere certi di quello che viene messo nella bottiglia. La cosa potrebbe essere contestata rispetto agli oli venduti dalla grande distribuzione, con l’argomentazione che si tratta di economie non paragonabili a quelle dell’autoproduzione o dei piccoli uliveti, e che su larga scala si abbattono i costi, e bla bla bla. Ma i costi scendono quando si usano i macchinari per la raccolta.
Ebbene, lo scorso novembre abbiamo avuto l’occasione di assistere allo “scuotimento” di un ulivo con il macchinario usato per far cadere le olive sulla rete. La forza e la velocità, insomma la violenza con cui viene strattonato l’albero non è neanche descrivibile a parole.
Può sembrare esagerato, ma la scena è stata straziante...sacrilega! Quando alla fine siamo rimasti soli nell’uliveto, sentivamo abbiamo sentito la necessità di confortare gli alberi e scusarci con loro per il genere umano.
Passeggiando in mezzo agli ulivi ci siamo poi resi conto che erano tutti malati e a questa nostra osservazione il proprietario rispose ridendo, che più gli alberi si trattavano male più producevano.
La cosa ci lasciò scossi per giorni: ma non lo sanno che gli alberi sono sacri?   


venerdì 23 ottobre 2015

CREMA SPEZIATA DI ZUCCA E PEPERONI

 
Un profumato piatto di mezza stagione, con l’incontro tra la zucca e il peperone.
Questo mese il tempo è stato “incerto” passando repentinamente da giornate praticamente estive a giornate fredde e piovose come quella di oggi, e la natura ci viene in aiuto.
Il peperone contiene sali minerali, in particolare buone quantità di potassio, importante per combattere il caldo, vitamina A, ma soprattutto vitamina C in quantità superiori anche agli agrumi, questo gli conferisce proprietà antiossidanti.
La zucca ricca di beta-carotene, fa bene alla pelle che in questo periodo passa dal sole al vento e al freddo, e alla vista, è utile contro i parassiti intestinali ed è anch’essa una buona fonte di potassio.
Ma oltre ad essere sana questa crema è buona, dolce, profumata e avvolgente, si può mettere in tavola accompagnata da dei crostini o usarla per condire pasta, riso o farro.
 
Ingredienti
Zucca
2 carote
2 cipolle
3 peperoni
1 cm di zenzero fresco
curcuma
cannella
 
Procedimento
Lavo e taglio a pezzetti tutti gli ingredienti.
Soffrigo la cipolla con dell’olio e aggiungo prima le carote, poi i peperoni e per ultimo la zucca, aggiungo il sale e il pezzetto di zenzero, mescolo, chiudo il coperchio e quando raggiunge il bollore porto al minimo la fiamma. Lascio cuocere una ventina di minuti, se necessario aggiungo poca acqua.
Frullo tutto con il mixer a immersione. Infine metto la curcuma in polvere e una grattuggiata di cannella. 


martedì 20 ottobre 2015

IL FELTRO

 


Tra le piccole follie in cui mi sono imbarcata negli ultimi anni, quand’è nata la piccola c’è stata quella di fare le bomboniere, e non in ceramica o qualche altro materiale che già padroneggiavo, ma con il feltro, ai tempi ancora un perfetto sconosciuto! La mia mente, con una neonata da allattare e accudire e un bimbo di 2 anni da non trascurare, ha pensato:”che bello fare dei fiorellini di feltro…ma com'è fatto il feltro? Impariamo e facciamolo subito!”.

 
 
Così ho iniziato a documentarmi e ho scoperto che, a parte i deliziosi oggettini, che per lo più vengono ritagliati e cuciti da panni di feltro sintetico già pronti, esiste tutto un mondo che è quello del fetro fatto a mano, ottenuto direttamente dalla lana cardata.
Esistono due metodi di infeltrire la lana, uno è quello ad ago, l’altro è quello ad acqua, ed è a quest’ultimo che mi sono appassionata.
Il feltro è un tessuto antichissimo, usato dall'uomo sia per coprirsi che per fare delle vere e proprie abitazioni (le yurte).
Con l’infeltrimento ad acqua si possono fare il feltro piatto (panni), ma anche borse, scialli, cappelli, ciotole e tanti altri oggetti, senza cuciture, partendo da un modello che si può pensare, disegnare e realizzare di sana pianta. L’ultima opzione richiede molto esercizio, ma dà grandi soddisfazioni.    
La trasformazione della lana in feltro è qualcosa di magico. I fili di lana sono formati da delle piccole scaglie che a contatto con l'acqua calda si aprono e imprimendo una pressione e un movimento, si legano tra loro, per rimanere saldamente legati una volta che il pezzo si raffredda. 
Meraviglie della Natura!
 

venerdì 16 ottobre 2015

DECORAZIONI D'AUTUNNO

Eccoci qua, un po’ in ritardo sulla tabella di marcia, ma finalmente abbiamo appeso le nostre decorazioni d’Autunno. Quest’anno la scuola è iniziata prima del solito dandoci un po’ di cose da fare, e l’Equinozio ci ha colto ancora impreparati.
In ogni caso ce l’abbiamo fatta: cartoncini riciclati, colori, legnetti e pennelli alla mano, hanno dato vita a mele, zucche, foglie rosse e gialle per rappresentare e festeggiare il cambio di stagione.
I bambini sono sempre contenti di fare dei lavoretti, in particolar modo se alla fine possono riconoscere veramente di aver creato loro quell'oggetto, e questo accade quando non si punta al prodotto finale per come lo può immaginare un adulto e li si lascia liberi di disegnare, colorare e incollare a modo loro.
Le decorazioni per la nuova stagione a casa nostra sono ormai un rituale, impegnano i bambini (e me) per qualche giorno e ci danno l’occasione per riflettere sulla chiusura del periodo appena passato e su cosa ci si aspetta da quello che seguirà. Si riesce così anche ad apprezzare il valore dell’Autunno, che ha il compito difficile di subentrare alla tanto amata Estate.



martedì 13 ottobre 2015

INSALATA DI FARRO CON OLIVE MANDORLE MENTA E...


In estate purtroppo tutti i cibi che richiedono una cottura un po’ più lunga vengono messi  da parte, a discapito della varietà che a tavola è sempre molto importante. Ma non appena la temperatura diventa più mite, si ricomincia!
Solitamente, per cereali e legumi che richiedono un ammollo, ne cuocio un chilo intero, così da poterne usare una parte il giorno stesso e mettere il resto in freezer, pronto da usare per le “emergenze”.
Il primo farro d’autunno ha rispecchiato bene la mezza stagione, unendo sapori estivi e invernali in un mix fresco e gustoso.
 
INGREDIENTI X 4 PERSONE
400Gg farro
3 carote
15-20 olive (verdi, nere o miste a piacimento,io le ho usate miste)
200g pomodoro datterino (sostituibile con ciliegino)
60-80g mandorle e pistacchi tostati
basilico e menta in abbondanza
qualche acino d’uva bianca
olio e.v.o.
1 limone
2cm di zenzero fresco 

Il procedimento è semplicissimo.
Dopo l’ammollo cuocio il farro in acqua salata.
Preparo l’olio che userò per condire, facendolo insaporire con lo zenzero.
Nel mentre lavo e taglio le carote a julienne, pulisco i pomodorini privandoli del grosso dei semi aiutandomi con un coltello, trito nel mortaio la frutta secca, denocciolo le olive, spezzetto con le mani le erbe aromatiche già pulite e asciugate, taglio a metà gli acini e li privo dei semini (che anche se ricchi di proprietà, non sono piacevoli da gustare con l’insalata).
Metto tutti gli ingredienti nella ciotola (tranne l’uva che metterò direttamente nei piatti per lasciarla croccante) e quando il farro è già cotto e intiepidito lo aggiungo e condisco il tutto con l’ olio allo zenzero e succo di limone.
E’ preferibile preparare qualche ora prima in modo che i sapori abbiano il tempo di amalgamarsi per bene.
 

giovedì 1 ottobre 2015

SALE AROMATIZZATO

 
Un ingrediente semplicissimo e anche sano da tenere sempre pronto in cucina per rendere più gustose verdure, zuppe, legumi e quant’altro.
Sano perché diminuisci la quantità di sale utile a insaporire le pietanze e allo stesso tempo inserisci nella dieta le erbe aromatiche con tutti i loro benefici. Per dirne solo alcuni: rosmarino, timo, salvia, sono stimolanti, utili a contrastare l’affaticamento, hanno un potere antisettico, ottimo per combattere  infezioni intestinali e problemi digestivi o affezioni delle vie respiratorie in caso di raffreddori e influenze.

Ingredienti:
sale grosso integrale
rosmarino
timo
salvia
maggiorana
 
Per quanto riguarda gli ingredienti suggerisco di prenderli freschi dalle piante, lavarli e farli essiccare, se è estate si può fare anche in pochissimo tempo esponendoli al sole, nelle altre stagioni possiamo approfittare del tempo di pre-riscaldamento quando dobbiamo usare il forno, in modo da ottimizzare i tempi e l’uso dell’energia elettrica.
Il procedimento è semplicissimo,  metti tutti gli ingredienti nel mixer, triti finemente e il gioco è fatto. Si conserva in un barattolo di vetro con coperchio.

A presto!
 

mercoledì 30 settembre 2015

"Stregata dal RiCiclo"

casa nostra il riciclo o riuso, è una pratica consueta e molto importante.
Mi da molta soddisfazione quando i bambini prima di buttare una qualsiasi cosa mi chiedono:”mamma ci possiamo fare qualcosa di nuovo con questo?”. Il rovescio della medaglia è che da noi ciò che normalmente finisce nell’immondizia deve trovare un posticino in casa. Così abbiamo una serie di “archivi”: carta, bottoni, stoffe, barattoli, “cocci” ossia vetro e ceramiche rotte, legni, borse e chi più ne ha più ne metta.
L’altro giorno approfittando del Sole ho riportato alla luce un bel po’ di borse vecchie che non uso più da tempo, perché rovinate all’esterno o perché semplicemente non rispecchiano più il mio modo di vestire, ma che possono ancora benissimo assolvere alla loro funzione, le ho lavate e le ho messe ad asciugare pronta a dargli nuova vita, le ho portate nella stanza dove tengo le stoffe vecchie e per ognuna ho pensato un nuovo look.
 
Una gonna vecchia e dei ritagli di stoffa…et voilà, questa l'ho chiamata "StreGatta dalla Luna”.
La riflessione come sempre mi è nata spontanea: com’è possibile dare un valore commerciale a questi oggetti? In una società in cui è valorizzata l’omologazione, in cui la visibilità del tocco della mano sull’oggetto non è richiesta. Che valore monetario si potrebbe mai dare a un oggetto che alla fine sarà unico, che ha richiesto almeno una giornata intera di lavoro, tra il pensarlo, cercare e selezionare il materiale e cucirlo a mano.
Sicuramente sarà imperfetto rispetto a un prodotto industriale, ma è il frutto dell’impegno a non gettare, a non creare rifiuti, per poterlo realizzare gli ho dedicato un’intera giornata, mente e corpo, e il tempo non è denaro, il tempo è vita e a questa do un valore senz’altro superiore.
 

sabato 19 settembre 2015

ANELLETTI CON I TENERUMI


Non so da voi, ma qui fa ancora un caldo infernale!
Sarà il 19 settembre, sarà pure  ricominciata la scuola, ma per noi L’Estate non è ancora finita, perciò ho pensato a questa ricetta prettamente estiva, ricca di potassio e quindi perfetta per combattere il caldo di questi giorni.
I “Tenerumi”, per chi non avesse la fortuna di conoscerli, altro non sono che le foglie della “zucchina lunga” come la chiamiamo in Sicilia, ovvero la zucchina siciliana.
La stessa parola “Tenerume” già dà un’idea chiara di ciò che ci si può aspettare nel gustarla, si tratta infatti di una foglia dal sapore intenso,  tenera ed estremamente carnosa, direi quasi voluttuosa.
La “pasta con i tenerumi” è un piatto cult della cucina tipica siciliana. Lungo il corso della stagione estiva, in ogni tipica famiglia sicula che si rispetti, all’interno della quale si trovi ancora il tempo di PREPARARE il cibo che si porta a tavola, è una pietanza che rientra regolarmente nel menù settimanale.
Questa minestra si porta a tavola incandescente e pochi sono quelli che riescono ad aspettare che raffreddi, così con il sottofondo delle cicale, nell’orario più caldo della giornata, la si gusta accompagnata dai soliti commenti : “mamma che caldo” ... “perché non crescono  d’Inverno?”, un po' come quando ci chiediamo perché le arance non maturino d'Estate.
Allora approfittiamo di ciò che Madre Natura  ci mette a disposizione per affrontare al meglio ogni stagione e aspettiamo che la minestra si intiepidisca, perché questa è effettivamente la scelta più salutare, infatti il livello del potassio diminuisce notevolmente con il calore e la sudorazione, per cui mangiare un alimento ricco di potassio facendo una gran sudata è una contraddizione in termini e uno spreco.  
Abbiamo già detto che si tratta di un piatto tipico, ora tradizione vuole che con i tenerumi “ci si calano” gli spaghetti spezzati a mano. Bene ieri il caso volle che dopo aver raccolto, pulito e cotto la verdura, aprendo la dispensa mi accorsi della mancanza: gli spaghetti … “e ora che ci calo con i tenerumi?” la quanto mai difficile scelta è ricaduta sugli anelletti, formato anche questo prettamente siculo.  
So già che i palermitani che hanno visto la foto me ne avranno dette di tutti i colori, ma vi posso assicurare che la scoperta è stata strabiliante, la più buona minestra della stagione, tanto che d’ora in poi  a casa nostra, la pasta con i tenerumi si farà con gli anelletti! 
Ecco la ricetta:
x 4 PERSONE:
350g di anelletti (o se non li trovate, di spaghetti spezzati)
1 mazzo di tenerumi
1 zucchina siciliana
5 pomodori rossi da pelare
1 spicchio d’aglio
olio q.b.
qualche foglia di basilico (facoltativo) 

Si puliscono i tenerumi aiutandosi con un coltello, staccando le foglie, i germogli dei fiori e le eventuali zucchinette mignon che possono trovarsi nel mazzo. L’operazione è un po’ noiosa, vi suggerisco di farla all’aperto, in terrazza o in giardino e approfittare della ripetitività dei movimenti x riflettere o meditare. Per quanto riguarda la zucchina, va tagliata a pezzi di una ventina di centimetri per renderla più maneggevole, dopo di che la si pulisce con un pela carote o all’antica raschiandola con il coltello, l’operazione con il coltello va fatta con le zucchinette più piccole che si possono trovare nel mazzo, che con estrema delicatezza vanno raschiate per togliere per quanto si può la peluria che le ricopre. Si lava il tutto, personalmente preferisco farlo foglia a foglia anziché cambiare l’acqua più volte, si tagliano le foglie tenendone in mano un mucchietto e si trasferiscono nella pentola dove si coprono con  acqua fino a superare di un paio di dita il livello delle verdure, si aggiunge il sale, si copre con il coperchio e si cuoce a fiamma media per circa 15-20 min.
In un tegame a parte si soffrigge l’aglio con un fondo d’olio e vi si unisce il pomodoro precedentemente pelato e tagliato a pezzetti, lo si fa sobbollire una decina di minuti. Si versa la pasta nella pentola con le verdure e quando è al dente si spegne il fuoco e si aggiunge il pomodoro.  Ora si può impiattare, solitamente ne rimane nella pentola per i vari bis, in tal caso è meglio passarla in una zuppiera per evitare che scuocia. 
 Buon appetito!

venerdì 11 settembre 2015

BISCOTTI VEG, LA MIA BASE.

 
               
Buongiorno! Questa è la mia base fissa per biscotti e crostate, fin’ora sono stati sempre apprezzatissimi e riprodotti con successo anche dalle amiche.
Nota:  quando parlo di farina intendo sempre farina macinata a pietra e biologica.
Quando parlo di zucchero intendo sempre zucchero di canna integrale biologico. 
Dosi per circa 70 biscotti:
250g farina tipo 2 macinata a pietra
250g farina di grano duro integrale o di rimacino macinata a pietra
200g zucchero di canna integrale
160 olio mais
Acqua o succo d’arancia 100ml o più
Scorza d’arancia e cannella grattuggiata

Nota: nei prodotti da forno spesso non specifico con precisione la quantità di liquidi, che dipende dal tipo di  farina utilizzata, dalla temperatura e dall’umidità dell’aria.  
Procedimento.
Setaccio la farina per rendere la polvere più omogenea, ma avendo cura di versarvi poi ciò che rimane nel setaccio (essendo la farina poco raffinata).
Unisco zucchero, olio, e inizio a mescolare sbriciolando i grumi che si formano. Aggiungo gli aromi e comincio a versare il liquido (acqua , succo…), a partire da 100ml, amalgamando sempre bene e aggiungendone poco alla volta (se serve) fino a ottenere una palla compatta, abbastanza malleabile e che non si sbricioli facilmente.
Divido l’impasto e stendo un pezzo per volta ricavando le forme desiderate.

Lo spessore dei biscotti dipende dal gusto personale.
Non contenendo lievito possono essere disposti nella teglia anche molto vicini tra di loro, basta che non si tocchino.
Vanno infornati in forno preriscaldato a 180°, il tempo di cottura varia di forno in forno in base allo spessore dei biscotti, io non li tengo meno di 18 min.

Si conservano in un contenitore ben chiuso, d’inverno anche 5-7 giorni in un ambiente fresco, d’estate non più di 3-4 giorni.
Il composto crudo può essere conservato, avvolto nella carta forno,  in frigo 2 o 3 giorni, o anche essere congelato. In entrambi i casi l’olio tende a separarsi, basta una vigorosa rimpastata cercando di incorporarne il più possibile e poi procedere come sopra.
Nota: per la conservazione è opportuno non usare la pellicola trasparente che tende a rilasciare sostanze nocive a contatto con l’olio.

Provate e fatemi sapere il risultato. A presto! ^_^