mercoledì 30 settembre 2015

"Stregata dal RiCiclo"

casa nostra il riciclo o riuso, è una pratica consueta e molto importante.
Mi da molta soddisfazione quando i bambini prima di buttare una qualsiasi cosa mi chiedono:”mamma ci possiamo fare qualcosa di nuovo con questo?”. Il rovescio della medaglia è che da noi ciò che normalmente finisce nell’immondizia deve trovare un posticino in casa. Così abbiamo una serie di “archivi”: carta, bottoni, stoffe, barattoli, “cocci” ossia vetro e ceramiche rotte, legni, borse e chi più ne ha più ne metta.
L’altro giorno approfittando del Sole ho riportato alla luce un bel po’ di borse vecchie che non uso più da tempo, perché rovinate all’esterno o perché semplicemente non rispecchiano più il mio modo di vestire, ma che possono ancora benissimo assolvere alla loro funzione, le ho lavate e le ho messe ad asciugare pronta a dargli nuova vita, le ho portate nella stanza dove tengo le stoffe vecchie e per ognuna ho pensato un nuovo look.
 
Una gonna vecchia e dei ritagli di stoffa…et voilà, questa l'ho chiamata "StreGatta dalla Luna”.
La riflessione come sempre mi è nata spontanea: com’è possibile dare un valore commerciale a questi oggetti? In una società in cui è valorizzata l’omologazione, in cui la visibilità del tocco della mano sull’oggetto non è richiesta. Che valore monetario si potrebbe mai dare a un oggetto che alla fine sarà unico, che ha richiesto almeno una giornata intera di lavoro, tra il pensarlo, cercare e selezionare il materiale e cucirlo a mano.
Sicuramente sarà imperfetto rispetto a un prodotto industriale, ma è il frutto dell’impegno a non gettare, a non creare rifiuti, per poterlo realizzare gli ho dedicato un’intera giornata, mente e corpo, e il tempo non è denaro, il tempo è vita e a questa do un valore senz’altro superiore.
 

sabato 19 settembre 2015

ANELLETTI CON I TENERUMI


Non so da voi, ma qui fa ancora un caldo infernale!
Sarà il 19 settembre, sarà pure  ricominciata la scuola, ma per noi L’Estate non è ancora finita, perciò ho pensato a questa ricetta prettamente estiva, ricca di potassio e quindi perfetta per combattere il caldo di questi giorni.
I “Tenerumi”, per chi non avesse la fortuna di conoscerli, altro non sono che le foglie della “zucchina lunga” come la chiamiamo in Sicilia, ovvero la zucchina siciliana.
La stessa parola “Tenerume” già dà un’idea chiara di ciò che ci si può aspettare nel gustarla, si tratta infatti di una foglia dal sapore intenso,  tenera ed estremamente carnosa, direi quasi voluttuosa.
La “pasta con i tenerumi” è un piatto cult della cucina tipica siciliana. Lungo il corso della stagione estiva, in ogni tipica famiglia sicula che si rispetti, all’interno della quale si trovi ancora il tempo di PREPARARE il cibo che si porta a tavola, è una pietanza che rientra regolarmente nel menù settimanale.
Questa minestra si porta a tavola incandescente e pochi sono quelli che riescono ad aspettare che raffreddi, così con il sottofondo delle cicale, nell’orario più caldo della giornata, la si gusta accompagnata dai soliti commenti : “mamma che caldo” ... “perché non crescono  d’Inverno?”, un po' come quando ci chiediamo perché le arance non maturino d'Estate.
Allora approfittiamo di ciò che Madre Natura  ci mette a disposizione per affrontare al meglio ogni stagione e aspettiamo che la minestra si intiepidisca, perché questa è effettivamente la scelta più salutare, infatti il livello del potassio diminuisce notevolmente con il calore e la sudorazione, per cui mangiare un alimento ricco di potassio facendo una gran sudata è una contraddizione in termini e uno spreco.  
Abbiamo già detto che si tratta di un piatto tipico, ora tradizione vuole che con i tenerumi “ci si calano” gli spaghetti spezzati a mano. Bene ieri il caso volle che dopo aver raccolto, pulito e cotto la verdura, aprendo la dispensa mi accorsi della mancanza: gli spaghetti … “e ora che ci calo con i tenerumi?” la quanto mai difficile scelta è ricaduta sugli anelletti, formato anche questo prettamente siculo.  
So già che i palermitani che hanno visto la foto me ne avranno dette di tutti i colori, ma vi posso assicurare che la scoperta è stata strabiliante, la più buona minestra della stagione, tanto che d’ora in poi  a casa nostra, la pasta con i tenerumi si farà con gli anelletti! 
Ecco la ricetta:
x 4 PERSONE:
350g di anelletti (o se non li trovate, di spaghetti spezzati)
1 mazzo di tenerumi
1 zucchina siciliana
5 pomodori rossi da pelare
1 spicchio d’aglio
olio q.b.
qualche foglia di basilico (facoltativo) 

Si puliscono i tenerumi aiutandosi con un coltello, staccando le foglie, i germogli dei fiori e le eventuali zucchinette mignon che possono trovarsi nel mazzo. L’operazione è un po’ noiosa, vi suggerisco di farla all’aperto, in terrazza o in giardino e approfittare della ripetitività dei movimenti x riflettere o meditare. Per quanto riguarda la zucchina, va tagliata a pezzi di una ventina di centimetri per renderla più maneggevole, dopo di che la si pulisce con un pela carote o all’antica raschiandola con il coltello, l’operazione con il coltello va fatta con le zucchinette più piccole che si possono trovare nel mazzo, che con estrema delicatezza vanno raschiate per togliere per quanto si può la peluria che le ricopre. Si lava il tutto, personalmente preferisco farlo foglia a foglia anziché cambiare l’acqua più volte, si tagliano le foglie tenendone in mano un mucchietto e si trasferiscono nella pentola dove si coprono con  acqua fino a superare di un paio di dita il livello delle verdure, si aggiunge il sale, si copre con il coperchio e si cuoce a fiamma media per circa 15-20 min.
In un tegame a parte si soffrigge l’aglio con un fondo d’olio e vi si unisce il pomodoro precedentemente pelato e tagliato a pezzetti, lo si fa sobbollire una decina di minuti. Si versa la pasta nella pentola con le verdure e quando è al dente si spegne il fuoco e si aggiunge il pomodoro.  Ora si può impiattare, solitamente ne rimane nella pentola per i vari bis, in tal caso è meglio passarla in una zuppiera per evitare che scuocia. 
 Buon appetito!

venerdì 11 settembre 2015

BISCOTTI VEG, LA MIA BASE.

 
               
Buongiorno! Questa è la mia base fissa per biscotti e crostate, fin’ora sono stati sempre apprezzatissimi e riprodotti con successo anche dalle amiche.
Nota:  quando parlo di farina intendo sempre farina macinata a pietra e biologica.
Quando parlo di zucchero intendo sempre zucchero di canna integrale biologico. 
Dosi per circa 70 biscotti:
250g farina tipo 2 macinata a pietra
250g farina di grano duro integrale o di rimacino macinata a pietra
200g zucchero di canna integrale
160 olio mais
Acqua o succo d’arancia 100ml o più
Scorza d’arancia e cannella grattuggiata

Nota: nei prodotti da forno spesso non specifico con precisione la quantità di liquidi, che dipende dal tipo di  farina utilizzata, dalla temperatura e dall’umidità dell’aria.  
Procedimento.
Setaccio la farina per rendere la polvere più omogenea, ma avendo cura di versarvi poi ciò che rimane nel setaccio (essendo la farina poco raffinata).
Unisco zucchero, olio, e inizio a mescolare sbriciolando i grumi che si formano. Aggiungo gli aromi e comincio a versare il liquido (acqua , succo…), a partire da 100ml, amalgamando sempre bene e aggiungendone poco alla volta (se serve) fino a ottenere una palla compatta, abbastanza malleabile e che non si sbricioli facilmente.
Divido l’impasto e stendo un pezzo per volta ricavando le forme desiderate.

Lo spessore dei biscotti dipende dal gusto personale.
Non contenendo lievito possono essere disposti nella teglia anche molto vicini tra di loro, basta che non si tocchino.
Vanno infornati in forno preriscaldato a 180°, il tempo di cottura varia di forno in forno in base allo spessore dei biscotti, io non li tengo meno di 18 min.

Si conservano in un contenitore ben chiuso, d’inverno anche 5-7 giorni in un ambiente fresco, d’estate non più di 3-4 giorni.
Il composto crudo può essere conservato, avvolto nella carta forno,  in frigo 2 o 3 giorni, o anche essere congelato. In entrambi i casi l’olio tende a separarsi, basta una vigorosa rimpastata cercando di incorporarne il più possibile e poi procedere come sopra.
Nota: per la conservazione è opportuno non usare la pellicola trasparente che tende a rilasciare sostanze nocive a contatto con l’olio.

Provate e fatemi sapere il risultato. A presto! ^_^