venerdì 20 novembre 2015

NAMASTE'...NEI GIORNI DELL'ODIO PAROLE DI PACE


Lo so, fa molto New Age e l’idea non mi fa impazzire, ma da quando ne conosco il significato sempre più spesso mi viene voglia di usare questa bellissima parola, al costo di passare per matta.
Come molti sanno Namasté (o anche Namaskar o Namaskara) è il tipico saluto indiano (usato in varie regioni dell’Asia), in cui la parola è accompagnata dal gesto delle mani giunte (namaskara mudra).
Non tutti sanno però che non significa “ciao” o “buongiorno”, ma ha un significato molto molto profondo, viene dal sanscrito e vuol dire: “il Dio che c’è in me si inchina al Dio che c’è in te”.
Adoro questo significato, che racchiude in sé una visione dell’umanità ben precisa, un’umanità divina, una visione che condivido pienamente.
Ognuno ha in sé il proprio Dio e quello deve onorare e rispettare più di ogni altra cosa per rapportarsi poi con il resto del mondo e riconoscere il Dio che c'è nel proprio vicino.
L’essere umano è sacro e nasce calato nella sacralità della Natura.
La società moderna porta sempre più a un allontanamento dal proprio essere divino e dal contatto con la Natura, bombardando di messaggi che distolgono l’attenzione da ciò che è interiore per proiettarla verso ciò che esterno artificiale e superficiale, capovolgendo valori e priorità.
Il rispetto verso se stessi, verso gli altri e verso la Madre Terra è fondamentale per vivere pienamente e in PACE.
Namasté

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