Lo so, fa molto New Age e l’idea non mi fa impazzire, ma da
quando ne conosco il significato sempre più spesso mi viene voglia di usare
questa bellissima parola, al costo di passare per matta.
Come molti sanno Namasté (o anche Namaskar o Namaskara) è il
tipico saluto indiano (usato in varie regioni dell’Asia), in cui la parola è
accompagnata dal gesto delle mani giunte (namaskara mudra).
Non tutti sanno però che non significa “ciao” o
“buongiorno”, ma ha un significato molto molto profondo, viene dal sanscrito e
vuol dire: “il Dio che c’è in me si inchina al Dio che c’è in te”.
Adoro questo significato, che racchiude in sé una visione
dell’umanità ben precisa, un’umanità divina, una visione che condivido
pienamente.
Ognuno ha in sé il proprio Dio e quello deve onorare e
rispettare più di ogni altra cosa per rapportarsi poi con il resto del mondo e riconoscere il Dio che c'è nel proprio vicino.
L’essere umano è sacro e nasce calato nella sacralità della
Natura.
La società moderna porta sempre più a un allontanamento dal
proprio essere divino e dal contatto con la Natura, bombardando di messaggi che
distolgono l’attenzione da ciò che è interiore per proiettarla verso ciò che
esterno artificiale e superficiale, capovolgendo valori e priorità.
Il rispetto verso se stessi, verso gli altri e verso la Madre
Terra è fondamentale per vivere pienamente e in PACE.
Namasté
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