sabato 28 novembre 2015

MINESTRINA MEDICINA


 
Gli sbalzi di temperatura nelle ultime settimane non sono di certo mancati e l’Autunno freddo e piovoso è arrivato portando con sé i primi malanni di stagione.
Alle prime avvisaglie di influenza, subito porto in tavola la mia  “minestrina medicina” che poi, oltre a fare bene, ci piace tanto!
INGREDIENTI x 4
1 cipolla grande
3 spicchi d’aglio
2 cucchiaini di dado vegetale fatto in casa (in alternativa 1 carota tagliata a dadini e 1 costa di sedano intera da eliminare a fine cottura)
2 cucchiaini  di concentrato di pomodoro (fatto in casa)
Circa 2 l di acqua per fare il brodo
320g spaghetti spezzati a mano

Erbe aromatiche possibilmente fresche:  2 rametti rosmarino, 2 di timo, 2 di maggiorana,  1 piccolissima cima di origano. 

PROCEDIMENTO
Pelo la cipolla e la taglio a fettine sottili, la verso nell’acqua e accendo il fuoco a fiamma alta. Quando l’acqua bolle aggiungo il dado, e il concentrato che ho fatto prima sciogliere in una tazza con un po’ della stessa acqua bollente. Abbasso la fiamma e faccio cuocere mezz’ora. Assaggio di sale e se necessario  aggiusto, preferibilmente usando quello aromatizzato.
Pulisco e taglio a metà i tre spicchi d’aglio, tolgo l’anima e ne spremo due (se l’aglio vi fa male potete evitare di spremerlo per poi poterlo togliere agevolmente).
Preparo gli spaghetti e li verso insieme all’aglio. Porto a cottura e aggiungo le erbe aromatiche, se fresche,  con tutto il rametto in modo da creare l’infuso ma poterle togliere successivamente, altrimenti ne metto in tutto un paio di cucchiaini scarsi di quelle secche.
Servite in tavola caldo. 
Buona guarigione!

martedì 24 novembre 2015

DADO VEGETALE FATTO IN CASA, FACILE E VELOCE!


Da tenere sempre in dispensa, perfetto per insaporire minestre e legumi, o per un brodo vegetale pronto subito.

Ingredienti
Carote
Sedano
Cipolla
Zucchine
Rosmarino, salvia, timo, basilico
Sale grosso
1 cucchiaio d’olio evo per kg 

Procedimento
Preparare tutti gli ortaggi in ugual misura puliti e tagliati, aggiungere le erbe aromatiche in misura variabile a secondo del gusto personale, pesare e infine sminuzzare finemente con il tritatutto.
Mettere il trito in pentola con l’olio e con una quantità di sale grosso pari al 30% del peso totale degli ortaggi.
Chiudere il coperchio e cuocere a fuoco basso, controllare e mescolare di tanto in tanto. Quando il composto butta la sua acqua, frullarlo ulteriormente con il mixer a immersione e lasciare cuocere ancora finchè non si asciuga, facendo attenzione che non si attacchi.
Versare il composto riempendo fino all’orlo un barattolo di vetro che si è precedentemente lavato e passato in forno per 10 min a 180°, facendo mooolta attenzione a non bruciarsi, chiudere con il coperchio ben pulito e asciutto.
Io metto un etichetta con la data e lo conservo in frigo per circa 3 mesi. Quando ne uso un po’ lo copro con un filo d’olio evo in superficie prima di riporlo. 
 
 
 

sabato 21 novembre 2015

UN VEG-PASTICCIO BEN RIUSCITO: TORTA CON CACHI, AVOCADO, ARANCIA E CHI PIU' NE HA PIU' NE METTA!


 
Devo ammettere che non amo affatto usare la particella “veg”, ma è chiaramente il modo più veloce per dire che un dolce è senza uova e latte.  
L’altra sera preparando le farine per la torta, decido di mettere le rimanenze di cacao e cocco, ma accorgendomi che è finito l’olio chiudo il tutto in un contenitore. Un paio di giorni dopo, comprato l’olio, vado per fare la torta e mi ricordo che le galline hanno iniziato il loro periodo di riposo, così decido di sostituire l’uovo con l’avocado, ma l’unico avocado maturo era un po’ ammaccaticcio, ne ricavo un pezzetto. Mi guardo intorno e vedo il cachi, penso con la sua consistenza cremosa può svolgere la stessa funzione e pur temendo di stare per fare un pasticcione, provo lo stesso. Non contenta mi salta in mente di aromatizzare il tutto con l’arancia.
Insomma, fate voi: avocado, cachi, cacao, cocco e arancia. Subito preparo una  torta al cioccolato di riserva, ma sorpresone: il veg-pasticcio è risultato migliore della classica al cacao.
Buono davvero, consistenza perfetta, ottimo l’aroma. Pasticcio riuscito!

Ingredienti
110g farina g. duro rimacinata
110g farina g. duro integrale
5g cremor tartaro
25 cocco disidratato ridotto a farina
10g cacao amaro
100g zucchero
50g avocado
80g chachi
1 arancia piccola
120 ml olio di girasole
Acqua q.b (circa 100ml)  


 Procedimento
In una ciotola, con il mixer a immersione,  frullo zucchero, olio, avocado e cachi, aggiungo il succo d’arancia con una grattugiata di scorza e le farine setacciate. Ammorbidisco con l’acqua fino a raggiungere una consistenza morbida ma abbastanza densa.
Inforno a 180° per 35 minuti.

 

 

venerdì 20 novembre 2015

NAMASTE'...NEI GIORNI DELL'ODIO PAROLE DI PACE


Lo so, fa molto New Age e l’idea non mi fa impazzire, ma da quando ne conosco il significato sempre più spesso mi viene voglia di usare questa bellissima parola, al costo di passare per matta.
Come molti sanno Namasté (o anche Namaskar o Namaskara) è il tipico saluto indiano (usato in varie regioni dell’Asia), in cui la parola è accompagnata dal gesto delle mani giunte (namaskara mudra).
Non tutti sanno però che non significa “ciao” o “buongiorno”, ma ha un significato molto molto profondo, viene dal sanscrito e vuol dire: “il Dio che c’è in me si inchina al Dio che c’è in te”.
Adoro questo significato, che racchiude in sé una visione dell’umanità ben precisa, un’umanità divina, una visione che condivido pienamente.
Ognuno ha in sé il proprio Dio e quello deve onorare e rispettare più di ogni altra cosa per rapportarsi poi con il resto del mondo e riconoscere il Dio che c'è nel proprio vicino.
L’essere umano è sacro e nasce calato nella sacralità della Natura.
La società moderna porta sempre più a un allontanamento dal proprio essere divino e dal contatto con la Natura, bombardando di messaggi che distolgono l’attenzione da ciò che è interiore per proiettarla verso ciò che esterno artificiale e superficiale, capovolgendo valori e priorità.
Il rispetto verso se stessi, verso gli altri e verso la Madre Terra è fondamentale per vivere pienamente e in PACE.
Namasté

venerdì 13 novembre 2015

PATATINE CURCUMA E ERBE AROMATICHE



Le patate, bontà infinita, ingrediente dai mille risvolti culinari,sono ricche di proprietà, ma è bene non abusarne.
Nonostante l’idea che possano essere ingrassanti, le patate sono dei carboidrati complessi il che significa che gli zuccheri in esse contenuti, vengono assorbiti gradualmente non provocando sbalzi glicemici, ciò è da considerarsi un bene sia per chi ha problemi di glicemia, che per chi deve tenere a bada la fame.
Le patate inoltre contengono una buona quantità di potassio, per cui si possono considerare un aiuto contro la ritenzione idrica e l’ipertensione. E ancora, sono ricche di vitamina C che come sappiamo è un antiossidante e aiuta il buon funzionamento delle articolazioni. E’ consigliabile cuocerle con la buccia, perché è li che si trovano la maggior parte dei nutrienti (va da sé che per questo è necessario che siano biologiche).
Ma non è finita: le patate hanno un potere disinfiammante per tutto l’apparato digerente, non ho provato personalmente ma in diversi articoli ho letto che l’acqua di patate sarebbe un ottimo rimedio per problemi allo stomaco.
Il suo potere disinfiammante è facilmente sperimentabile quando ci si brucia, infatti se si applica prontamente sulla zona una patata tagliata, si allevia subito il dolore e si evita l’insorgere della tipica bolla da ustione. Personalmente quando i bambini erano piccoli trovavo efficace utilizzare l’amido di patate per gli arrossamenti della pelle.  
Perché non abusarne? Come ho imparato dalle mie ricerche sulle proprietà di alimenti, essenze e piante   “Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto” (Cit. Paracelso).
Nonostante tutte le sue qualità benefiche, la patata contiene solanina e piccolissime quantità atropina, la prima da alcuni studi sembra avere qualità antitumorali, la seconda antispastiche, ma entrambe le sostanze sono estremamente tossiche se assunte in quantità eccessive.
la solanina è maggiormente presente nelle patate germogliate e in quelle con delle parti verdi che sarà meglio destinare alla compostiera. Il miglior modo per evitare appunto che germoglino o diventino verdi, è  quello di conservarle in un luogo fresco asciutto e buglio, io le metto ben chiuse nei sacchetti di cartoncino riutilizzabili che danno nei negozi o al supermercato.
Ma ora veniamo alla nostra ricettina gustosa, nel titolo ho scritto patatine perché è così che le chiamano i bambini, che le amano come quelle fritte.
Quando finalmente ho deciso di provare le patate rosse chiedendo quale particolarità avessero, la ragazza del mercato mi rispose serafica: “ma niente sono uguali, solo cuociono prima e fanno una bella crosticina”… soloooo? Beh, qualità di tutto rispetto per una patata direi  ^_^
 
Ingredienti:

800g patate rosse
1 grossa cipolla bionda o rossa
2 cucchiaini rasi di curcuma in polvere
Olio evo

 

Procedimento:
Mettere a bollire una pentola di acqua, sbucciare le patate e tagliarle a spicchi, tuffarle nell’acqua bollente, chiudere il coperchio, aspettare una trentina di secondi da quando l’acqua torna a bollore e scolarle.
Condire le patate con olio cipolla tagliata sottile, curcuma e sale aromatizzato. Versare in una teglia e infornare a 230° finche le patate non saranno ben dorate (nel mio forno ci vogliono circa 35 min). 


 

martedì 10 novembre 2015

PAN D'ARANCIO SENZA UOVA


Serviva una torta veloce veloce per la colazione, volevo evitare l’uovo, perché, come ho detto, iniziano già a scarseggiare, e avevo un gran desiderio di pan d’arancio, così ho raccolto un’arancia, anche se ancora non sono ben mature e ho buttato giù questa.
Il risultato è stato sorprendente, una bella consistenza, morbida ma non sbriciolosa el'aroma forte dell'arancia dato dalla scorza. Piace a tutti, adulti e piccini.
Ingredienti:
150g  farina g.duro integrale
150g  farina g.duro rimacinata
130 zucchero canna integrale
½ bustina (c.ca 9g) cremor tartaro
1 arancia intera
110 olio mais
100 yogurt bianco bio
Acqua q.b. 

Procedimento:
Lavare bene l’arancia, eliminare le estremità della scorza, tagliare a pezzi e poi frullare tutto, aggiungere l’olio e sbattere con lo zucchero, poi aggiungere lo yogurt, mescolare e per ultimo unire le farine setacciate con il cremor tartaro. Ammorbidire l’impasto aggiungendo poca acqua, il composto dovrà rimanere comunque molto denso.
Infornare a 180° per circa 30 min.

 

 


mercoledì 4 novembre 2015

BISCOTTI CON FARINA DI MAIS BRAMATA AL PROFUMO D'ARANCIA E CANNELLA


Per errore l’altro giorno, anziché la fioretto, ho comprato la farina di mais bramata, proprio quella che serve a fare la polenta con la cottura lunga lunga.
L’avevo presa per aggiungerla all’impasto di biscotti e torte, per diminuire l’apporto di glutine, ma resami conto dell'errore, subito ho dato un'occhiata su internet per trovare qualche ricetta, risultato: niente…con la bramata si fa ufficialmente solo la polenta!
Però io testarda, da quando era in casa ogni tanto l’andavo a guardare ed ero tentata di provare lo stesso a fare i biscotti.
Ieri sera mi sono decisa.  Esperimento riuscitissimo, una bella consistenza granulosa e croccantina, tipo quella dei biscotti ai cereali, e un sapore ottimo, tanto che ho temuto non arrivassero alla colazione.
La prima arancia colta quest’anno per l’occasione ha contribuito a far spandere per la casa un odorino meraviglioso. 

Ecco la ricetta fresca fresca:
100g farina mais bramata
200g farina g.duro integrale
200g farina g. duro rimacinata
10g cacao amaro
130 zucchero canna integrale
175 olio mais
Una grattugiata mooolto generosa di cannella
c.ca 1 cm di zenzero fresco grattugiato
Scorza grattugiata di un arancia piccola
Il succo dell’arancia stessa
c.ca 50 ml di acqua (ma come sempre provate un po’ alla volta) 

Procedimento
Setacciare tutte le farine e il cacao, aggiungere lo zucchero, l’olio, la scorza e il succo d’arancia e la cannella. Amalgamare bene prima con il cucchiaio e poi con le mani, in modo da rendere il composto abbastanza omogeneo, cercando di schiacciare eventuali grumi. Infine iniziare ad aggiungere l’acqua, pochissimo alla volta, continuando ad amalgamare finchè non diventa possibile compattare l’impasto in una palla.
La consistenza risulterà molto morbida e granulosa, facile da stendere, ma attenzione al passaggio dalla stesura alla teglia. Io ho steso l’impasto tra due fogli di carta forno lasciandolo abbastanza spesso, con estrema delicatezza ho messo i biscotti crudi sulla teglia ricoperta di carta forno, e ho infornato a 180° per circa 15 min.
Da rifare subito, questi dureranno ben poco!