venerdì 30 ottobre 2015

L'OLIO

 
E’ tempo d’olio e mi sembra doveroso spendere qualche parola sull’argomento.
In queste pagine difficilmente mi vedrete specificare le quantità di olio in una ricetta (a meno che non si tratti di un prodotto da forno).
A casa nostra si consuma più di un litro d’olio a settimana, tanto che spesso dico che secondo me, se facessero una ricerca sulla nostra famiglia, scoprirebbero che l’olio evo assunto in quantità massicce fa dimagrire :P . Per primi, secondi e condimenti usiamo solo olio evo quasi totalmente autoprodotto, il restante biologico e a km 0.

Re indiscusso della Dieta Mediterranea, ricco di vitamina E e acidi grassi omega 6, secondo gli studi del CNR per la Genetica Vegetale, l’olio evo di buona qualità, previene i fenomeni dell’invecchiamento, è infatti antiossidante, antinfiammatorio, aiuta l’accrescimento del cervello e la buona funzionalità dei tessuti, contrasta il colesterolo cattivo ed è un toccasana per il sistema cardiovascolare.

Insomma, perlopiù quando dico olio non intendo 1-2 cucchiai ma un bel giro d'olio (ovvio che la cosa è valida se non si hanno problemi di sovrappeso e se non si deve seguire una particolare dieta per motivi di salute).
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Autoproducendo, raccogliendo quindi le olive e sperimentando su di noi la fatica che richiede questo lavoro, diffidiamo da qualsiasi olio che venga venduto sotto i €6, a meno che non si conosca personalmente il produttore e si possa essere certi di quello che viene messo nella bottiglia. La cosa potrebbe essere contestata rispetto agli oli venduti dalla grande distribuzione, con l’argomentazione che si tratta di economie non paragonabili a quelle dell’autoproduzione o dei piccoli uliveti, e che su larga scala si abbattono i costi, e bla bla bla. Ma i costi scendono quando si usano i macchinari per la raccolta.
Ebbene, lo scorso novembre abbiamo avuto l’occasione di assistere allo “scuotimento” di un ulivo con il macchinario usato per far cadere le olive sulla rete. La forza e la velocità, insomma la violenza con cui viene strattonato l’albero non è neanche descrivibile a parole.
Può sembrare esagerato, ma la scena è stata straziante...sacrilega! Quando alla fine siamo rimasti soli nell’uliveto, sentivamo abbiamo sentito la necessità di confortare gli alberi e scusarci con loro per il genere umano.
Passeggiando in mezzo agli ulivi ci siamo poi resi conto che erano tutti malati e a questa nostra osservazione il proprietario rispose ridendo, che più gli alberi si trattavano male più producevano.
La cosa ci lasciò scossi per giorni: ma non lo sanno che gli alberi sono sacri?   


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